kandy-ella

“In un tempo in cui non sapevamo cosa significasse convivere con una pandemia, quando viaggiare liberamente era consentito in lungo e in largo e avere contatti con gente sconosciuta non provocava in noi timore e diffidenza, due giovani donne viaggiatrici si trovavano in una terra meravigliosa, detta anche la “lacrima dell’India” e conosciuta in passato come Ceylon.”

Questa introduzione in stile trailer da kolossal, ma che mi sembrava doverosa visto il titolo del pezzo, mi aiuta a raccontarvi quello che è stato uno dei viaggi più belli fatti finora in compagnia della mia instancabile amica Laura.

Descrivere l’intero viaggio in Sri Lanka in un articolo solo sarebbe alquanto riduttivo e non renderebbe giustizia alla varietà e quantità di cose viste e vissute. Mi soffermerò dunque sull’esperienza più mistica, divertente e immersiva nella cultura locale che io abbia mai sperimentato e che consiglio a chiunque di voi visiti questo paese: percorrere in treno i circa 157 km che separano la città di Kandy da Ella (o viceversa); non per nulla questa tratta ferroviaria è considerata non solo una delle più belle dell’Asia, ma di tutto il mondo.

tempio del dente-kandy

Io e Laura siamo partite da Kandy – città famosa soprattutto per ospitare uno dei templi più importanti della religione buddista, il Tempio del Dente – e qui, una volta arrivate in stazione, abbiamo acquistato per circa 310 rupie (€ 1,58) il nostro biglietto di seconda classe. Durante l’attesa abbiamo notato molti altri “backpacker” come noi, impazienti di salire in carrozza. Sapevamo di doverci accaparrare un posto finestrino o, ancora meglio, un posto in piedi in prossimità delle porte che vengono lasciate sempre aperte durante tutte e 7 le ore di viaggio. Sì, avete letto bene, 7 ore circa per percorrere poco più di 150 km; il treno era affollato, faceva caldo e si stava stretti, a volte abbiamo dovuto fare a turno per poterci sedere un po’ ma non ho mai amato così tanto fare un viaggio su rotaie come in questa occasione.

A ogni fermata salivano o scendevano altre persone, intere famiglie, venditori ambulanti con enormi ceste di legno che contenevano cibo dal profumo intenso e speziato; l’atmosfera era magica: per forza di cose, e di spazio, eravamo tutti vicini, abbiamo conosciuto altri viaggiatori come noi, ma anche tanta gente del posto che con un’incredibile senso di ospitalità si è più volte offerta di farci sedere al proprio posto: non ero abituata a una gentilezza così spontanea e genuina. Ogni tanto ci alternavamo per andare a fare foto dalle porte aperte della carrozza, il treno va così piano che si riescono a fare scatti incredibili. Il paesaggio che iniziava a presentarsi davanti ai vostri occhi ma mano che ci avvicinavamo a Ella lasciava senza fiato: le carrozze blu del treno avanzavano lentamente tra le verdi e lussureggianti colline tappezzate dalle linee ordinate delle piantagioni di thè tipiche di questa regione e dietro di loro le alture che incorniciavano il tutto.

paesaggio dal finestrino

Breve pillola informativa: la produzione di thè è una delle maggiori fonti di guadagno del paese che lo rende il quarto produttore mondiale (dopo Cina, India e Kenya). Il clima dell’entroterra collinare si presta infatti alla coltivazione di questa pianta. Indovinate da dove arriva il famoso thè Lipton?

L’aneddoto più divertente durante questo spostamento in treno è stato sicuramente quando Laura mi ha suggerito di fare un annuncio all’intera carrozza per convincere i presenti a fare un boomerang (quei mini video che vanno in loop e che vanno di moda su Instagram). Nonostante tutti avessero capito ben poco di quello che dovevano fare, si sono prestati, un po’ divertiti e un po’ straniti, alla nostra richiesta e il risultato è stato fantastico.

il famoso boomerang sul treno

Giunti a Ella sembrava di essere arrivati in un mondo a parte: il caos e il traffico della frenetica Kandy avevano lasciato spazio alle colline, alla natura e alla tranquillità, come se questa cittadina fosse stata creata apposta per una pausa di relax e meditazione. Pervase da questo spirito non potevamo far altro che concederci un massaggio in uno dei numerosi resort in pieno stile giardino Zen nascosti tra le piantagioni di thè e perfettamente in armonia con il paesaggio circostante.

una delle spa di ella

Per chiudere il cerchio di questo racconto non posso non citare una delle maggiori attrazioni di Ella: il Nine Arches Bridge, ponte ferroviario situato nella foresta tra la stazione di Ella e Demodara, alto 24 metri e lungo 91; lo si può raggiungere abbastanza facilmente percorrendo un sentiero che porta direttamente sui binari: passano circa 6 treni al giorno, uno ogni ora, ma gli orari sono molto (davvero molto) variabili.

alle nostre spalle il nine arches bridge

Se non sapete cosa significhi, o non avete mai udito la parola “trainspotting”, sul Nine Arches Bridge potrete averne un assaggio o almeno questa è stata la sensazione che ho provato quando mi sono ritrovata insieme a centinaia di altre persone sui binari di un ponte in mezzo al nulla, ad aspettare il passaggio del treno; chi era di vedetta avvisava gli altri dell’arrivo del treno: in pochi secondi ci siamo spostati tutti ai lati, all’inizio e alla fine del ponte: l’attesa era finita, l’evento della giornata era ormai imminente, c’era eccitazione nell’aria, dei ragazzi del posto si erano messi ordinatamente in posa davanti agli obiettivi dei nostri telefonini che cercavano lo scatto perfetto, loro invece erano felici di farsi immortalare dai turisti.

Ci sorridevano alzando le braccia, dietro di loro avanzano le carrozze, percepivo la loro gioia mentre scattavo anche io la mia foto.

tutti in posa!

Pochi istanti e i vagoni, uno dopo l’altro, sparivano come inghiottiti nella galleria, le voci prima zittite dal treno tornavano a farsi sentire, lo spettacolo per quell’ora era finito, e tutti noi, come formichine operose, tornavamo a brulicare tutt’intorno ai binari, sui sentieri, nella foresta di palme in cerca di un altro spettacolo.

Quanti ricordi di viaggio durati pochi istanti porterete per sempre con voi?

me felice

Vittoria

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