Ci sono luoghi nel mondo in cui essere una #donna è una maledizione.

Ci sono luoghi nel mondo in cui si muore per le botte della polizia del pudore.

Ci sono luoghi nel mondo in cui si muore per una ciocca di capelli fuori posto. In cui è reato baciare la persona che ami. In cui il tuo corpo, le tue relazioni, le tue scelte non sono tue.

A distanza di mesi dal brutale omicidio di #mahsaamini che ha dato il via alle manifestazioni contro il regime iraniano , le proteste non si fermano, coinvolgendo tutte le regioni del Paese, dando alle fiamme i hijab e gli edifici simbolo del potere degli ayatollah.

E’ un grido rabbioso quello delle donne (e degli uomini), un grido che non può essere lasciato cadere nel vuoto. Un grido che vuole e merita eco e risonanza.

Il regime iraniano ha risposto mostrando tutta la sua ferocia: repressioni, processi farsa, esecuzioni capitali. Come tutti i regimi.

E’ degli ultimi giorni la notizia agghiacciante che arriva da #kabul dove addirittura i volti dei manichini femminili nei negozi sono stati avvolti da sacchi neri, imbavagliati e soffocati come le donne di quel Paese, a sottolineare ancora una volte il dominio dei taleban.

Di solito con leggerezza vi parliamo di viaggi ,libri e musica, cercando di portarvi con noi in luoghi magici che siano ricordi di viaggio o future mete. Ma come donne, che viaggiano, che scrivono liberamente, che amano.. non possiamo esimerci dal guardare atterrite la condizione di migliaia di altre donne che potrebbero essere come noi, le nostre amiche o sorelle, che pagano un prezzo altissimo per l’unica colpa di essere nate nella fetta sbagliata di mondo.

Oggi non vi consigliamo un viaggio, no. Oggi vi chiediamo di tenere alta l’attenzione su quei luoghi, di non ignorare perché nell’oblio dell’indifferenza quei regimi hanno gioco forza.

“Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualsiasi ingiustizia commessa contro chiunque, in qualsiasi parte del mondo”

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