Ciao viaggiatori e viaggiatrici, sono felice di essere tornata a scrivere su questo blog in veste di colei che avrà ufficialmente il compito di parlarvi della “musica in viaggio”, compito che ritengo di fondamentale importanza: immaginate per esempio il vostro film preferito senza la colonna sonora, quella che appena sentite le prime note vi fa pensare: “oddio! Adoro quella scena!” La musica come strumento per raccontare, per trasmettere emozioni che le sole parole o immagini non sarebbero in grado di fare; cosa sarebbe “Lo Squalo” di Spielberg senza il celeberrimo motivetto incalzante e inquietante di John Williams? Oppure come meglio poter descrivere lo stupore, la gioia, la meraviglia del dott. Grant e della dott.ssa Sattler di fronte alla vista di un Brachiosauro a grandezza naturale in Jurassic Park? (Sempre John Williams, tra l’altro). E ancora: quando parte il brano You never can tell di Chuck Berry qual è la primissima cosa che vi viene in mente (c’è chi dice il twist di Travolta e la Thurman in Pulp Fiction e chi mente). Senza citare il maestro Morricone che ha dedicato la sua vita a creare componimenti meravigliosi che hanno contribuito senza ombra di dubbio al successo di numerosi film; sono e sarò per sempre grata di averlo potuto ascoltare dal vivo nel 2017.

Qualcosa mi dice che avete capito che mi piace anche il cinema forse e soprattutto perché qui la musica trova una sua dimensione specifica: veicola ed amplifica le emozioni in maniera molto più diretta e veloce di una parola o di un’immagine. Ricordo ancora un compito assegnatoci dalla professoressa di musica alle scuole medie: per una serie di emozioni che lei ci aveva elencato dovevamo, a casa, cercare una canzone o una musica che le descrivesse al meglio e registrare tutto su musicassetta (roba preistorica anni ’90). Presi molto seriamente quel compito dedicandoci parecchio tempo, ricordo anche di aver scelto solo brani di musica classica perché, allora, mi sembravano i più adatti e solenni a descrivere il più ampio spettro di emozioni (quanto mi sbagliavo, ma ahimè la Vittoria tredicenne era ancora molto acerba quanto a cultura musicale).

Ma, direte voi arrivati a questo punto, tutto questo preambolo esattamente per dire cosa? Beh, pur essendo consapevole di non essere la maga della sintesi, questa premessa era per me necessaria per farvi capire quanto importante sia il ruolo della musica nella mia vita: fare un viaggio in macchina, anche di pochi km, senza musica? Inaccettabile. Fare la doccia senza inscenare una sessione di karaoke? Non esiste. Sono su qualsiasi tipo di mezzo pubblico e ho scordato le cuffiette? Tragedia. Se anche voi un po’ vi ci ritrovate allora credo che questa rubrica possa solleticarvi (senza la presunzione di dire che potrebbe addirittura piacervi). Soprattutto se anche voi quando fate un viaggio in un posto che non avete mai visitato fate caso alla musica che vi circonda e recepite all’istante qualsiasi tipo di input sonoro. Per ogni viaggio fatto ho almeno una canzone che me lo ricorda, non necessariamente legata al luogo ma magari al tipo di esperienza che stavo facendo; oppure, allo stesso modo, almeno ogni viaggio mi ha fatto conoscere un artista o una canzone che non avevo mai sentito prima e che ho aggiunto alla mia lista.

Insomma in questo spazio cercherò di racchiudere un’esperienza musicale legata a un luogo, una città, un paese in cui sono stata, e di raccontarla dal mio punto di vista e secondo il mio personalissimo gusto di donna over 30 (non sarò più specifica di così), senza giudizi di alcun tipo. La musica in fondo, è una delle cose che sanno più di libertà che io abbia sperimentato finora.

Non mi resta che scrivere: stay tuned!

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