“(…) Così parliamo delle distanze e del cielo e di dove andrà a dormire la luna quando esce il sole. Chissà com’era la terra prima che ci fosse l’amore. Sotto quale stella tra mille anni, se ci sarà una stella, ci si potrà abbracciare?”

Recitano così alcuni versi di una famosa canzone di Dalla, che dà il titolo a questo nuovo articolo di musica in viaggio e che mi riporta inevitabilmente al 2018 e allo Sri Lanka. Ho già scritto un pezzo in merito su questo blog ma mi piacerebbe chiudere il cerchio proponendovi anche la mia playlist personale legata a questa meta.

La canzone di Lucio si riferisce esattamente al giorno in cui, svegliate prima dell’alba, ci siamo preparate per andare a visitare lo “Yala National Park” a sud-est del paese. Personalmente era la prima volta che partecipavo a un safari e non avevo assolutamente idea di come funzionasse. Prima cosa imparata: ci si sveglia prima che albeggi

La nostra guida ci è venuta a prendere all’alloggio che era buio pesto, zaino pronto, macchina fotografica a portata di mano, merenda al sacco. Saliamo sulla jeep rigorosamente aperta e ci accomodiamo dietro il nostro autista: l’aria è ancora fresca, pungente, sono ancora assonnata ma impaziente di partire. Imbocchiamo la strada sterrata nel silenzio di una notte che sta per dare spazio alle prime luci del giorno.

Rimaniamo tutti e tre in silenzio, come se ci fossimo accordati prima per non rovinare con le chiacchiere quell’atmosfera magica.

Alzando lo sguardo verso il cielo mi commuovo quasi all’istante vedendo una quantità enorme di stelle, come se fossero strette tra di loro ad occupare lo spazio che c’era.

Ho pensato che fosse l’inizio di una giornata indimenticabile, e lo è stata. Vedere gli animali nel loro habitat è stato bellissimo anche se l’incontro più magico per me è avvenuto, per assurdo, una volta usciti, lungo la strada del ritorno, quando un esemplare enorme di elefante si è fermato a meno di un metro dal nostro mezzo. Non ne avevo mai visto uno da così vicino e senza “barriere” a dividerci.

Il viaggio in Sri Lanka, come poi ho realizzato, è stato per me un viaggio “catartico”, di introspezione, di accettazione e di scoperta di sé. Ho voluto imprimere tutto questo sulla pelle con un tatuaggio che ha preso le sembianze, guarda caso, di un elefante nella parte interna del mio braccio. Il mio primo tatuaggio in assoluto (primo di una lunga serie).

La playlist che vi propongo rispecchia un po’ tutte queste sensazioni per me e mi riporta alla mente anche le varie tappe di questa terra meravigliosa: le spiagge di Unawatuna, le piantagioni di the sulla strada per Ella, i templi religiosi a Colombo e Kandy incasinate di traffico, il cibo speziato, un viaggio panoramico in treno, i tuk tuk onnipresenti, un bagno notturno in un hotel da favola, il rumore della pioggia, le palme. Le stelle.

Buon ascolto!

Vittoria

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